«Ok, Giuli, direi che per
stasera abbiamo parlato abbastanza. È già mezzanotte, andiamo pure» disse
infine alzandosi da sedere.
«Non
dimentichi qualcosa?» replicò Giulia.
Luisa
prima si guardò intorno, poi lanciò all’amica un’occhiata interrogativa.
«Non hai
risposto alle mie due domande. Primo: perché mi hai mandata a chiedere notizie
sulle Hel? Secondo: cosa pensavi ci fosse nella stanza sul retro? Inoltre non mi hai detto cosa ha a che fare tutto questo con quello che mi hai
appena raccontato sui tuoi sogni o lontani ricordi. Non riesco a vedere nessun
collegamento».
«Anche
di questo parliamo domani, ok?» le rispose Luisa «Dove hai la macchina? Ti
accompagno».
All’aperto,
le due amiche camminarono per alcuni secondi in silenzio, poi Luisa sembrò
avere un ripensamento e parlò di nuovo.
«In
realtà sei stata tu a darmi il primo input…».
«Io?».
«Sì,
proprio tu, Giuli. Non so se ricordi, ma giorni fa
mi hai fatto notare il collegamento temporale tra i miei impulsi di desiderio
verso Alessandra e i miei incontri con Fabrizio».
«Sì,
ricordo, ma tu sostenevi che erano semplici coincidenze. Non dirmi che hai
cambiato idea?».
«Sì e
no. Il fatto è che dopo ho cominciato io stessa a stabilire nessi, prima senza
volerlo, poi con sempre più convinzione».
«E che
nessi hai stabilito?».
«All’inizio
di tutto c’è stato, secondo me, l’improvviso ricordo di Zio Lupo, una delle favole che mi raccontava mia nonna. Poi, subito dopo, è
arrivato il tuo invito alla conferenza sui tarocchi ed è lì che abbiamo
incontrato per la prima volta Fabrizio ed Eva Luna. Sembravano due semplici comparse destinate a sparire nel nulla
dopo una sera, invece sono ancora tra i piedi e forse lo saranno ancora a
lungo. Infine, una volta a casa, è successo il primo dei famosi episodi con
Alessandra. E da quel giorno è stato tutto un crescendo».
«Un
crescendo in cui, se ho capito bene, sono inclusi i nuovi ricordi dell’infanzia
di cui mi hai parlato e le Hel» commentò Giulia.
Luisa
assentì: «Proprio così. Adesso mi resta solo da stabilire perché e
come tutte queste cose sono collegate tra loro. Cioè, è evidente il modo in cui
Fabrizio è collegato a Eva Luna ed Eva Luna al Ragnarock e alle Hel. Ma le
stesse Hel come e perché si incastrano in tutto questo? Perché quando ho letto
per la prima volta il loro nome, la mia sensazione è stata come di un deja-vu?
Il punto cruciale rimane però il misterioso collegamento tra Alessandra e i ricordi
della mia infanzia. Sembra capace di resuscitarli in me con la sua sola
presenza».
«Eppure
l’hai avuta con te, nel tuo appartamento, per due anni senza che succedesse
nulla di nulla» osservò ancora Giulia.
«Sì, è
vero. Forse era necessario un periodo di incubazione, oppure ero semplicemente
distratta da altre cose. O forse dovevo toccare il fondo di me stessa, esaurire
ogni altra possibilità…».
Giulia
ridacchiò: «Stai parlando come se fossi al mondo da due secoli
invece che da ventisei anni. Devo comunque riconoscere che stasera, forse per
la prima volta in due anni, sei davvero riuscita a sorprendermi, Lu’».
«Non
sono proprio sicura che questo sia un complimento, Giuli, ma grazie per avermi
ascoltato».
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
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Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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