sabato 28 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



«Io ti riporto solo quello che mi ha detto Eva Luna e per lei sicuramente fa molta differenza, perché ha una fiducia totale in queste cose. Quello che mi ha detto, in parole povere, è che lei non scommetterebbe un soldo bucato sulle possibilità di riuscita di un rapporto di coppia tra voi due».    
A quelle parole il volto di Luisa sembrò rischiararsi.
«Ecco finalmente una buona notizia» esclamò «la serata non è andata quindi completamente persa».
«Perciò dai ragione a Eva Luna?».
«Ovvio che do ragione a Eva Luna. Non ho mai dubitato per un momento che le cose stessero così, sei tu che insistevi sul contrario».
«Mm, ok, ammetto di essermi sbagliata. Quindi cosa hai intenzione di fare adesso con Fabrizio?».
Luisa aggrottò la fronte: «Che significa cosa ho intenzione di fare? Non hai mai sentito parlare di amicizia tra uomo e donna?».
«Sì, certo, ma non è questo il punto. La sensazione che ho avuto io è che Eva Luna non avesse tirato fuori l’argomento così tanto per parlare. E se stesse cercando di metterti in guardia da qualcosa?».
Luisa era sempre più disorientata dalle parole dell’amica.
«Adesso stai esagerando, Giulia. È da quando ti sei seduta che non fai che parlarmi delle tue sensazioni. Senza contare che finora, ogni volta che io avanzavo dei dubbi su Fabrizio, tu ti facevi in quattro per dimostrarmi che erano infondati».
Giulia rifletté in silenzio per alcuni istanti.
«Sì, forse hai ragione tu» ammise di nuovo «devo essermi fatta influenzare dall’atmosfera del pub o dalla stessa Eva Luna che sembra fare vaticini anche quando chiede una birra».
Luisa stavolta sorrise alle parole dell’amica, ma un attimo dopo si ricordò improvvisamente della stanza sul retro del locale.
«A proposito, non è che hai avuto occasione di vedere l’altra stanza, quella delle conferenze e dei concerti?».
«È lì che siamo sempre state sedute a parlare» le rispose Giulia «perché? È importante?».
«Forse. Puoi descrivermela?».
«C’è poco da descrivere… è una comune stanza, neanche molto grande, trasformata in una specie di teatro. Le pareti sono dipinte di rosso come nel resto del locale, invece il soffitto è affrescato come succede a volte nei vecchi edifici del centro. Per il resto ho visto solo alcuni tavoli, delle sedie e un palco con il sipario calato».
«Niente di insolito, quindi» concluse Luisa, con una punta di delusione nella voce.
Giulia stavolta guardò l’amica con un misto di preoccupazione e curiosità. Le era sempre più evidente che le stava tenendo nascosto qualcosa di vitale, a meno che, ed era una possibilità che per il momento preferiva non prendere in considerazione, non avesse veramente incominciato a immaginarsi le cose, a costruirsi una specie di mondo separato che le permettesse alla bisogna di evadere dalla realtà. Il che avrebbe anche comportato la possibilità che tutto quello che le aveva raccontato di recente sulle sue insolite interazioni con Alessandra fosse, allo stesso modo, solo un parto della sua fantasia. Niente, insomma, di cui stare allegri. 

                                            

Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.




Ecco cosa puoi fare adesso...

  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.

Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



Attenzione: lo spazio dei commenti qui sotto può essere usato per fare commenti tecnico/stilistici o di gradimento sulla parte in sé, non per scrivere continuazioni. 



Nessun commento:

Posta un commento

Che cosa ne pensi di questa parte del dedalo?