sabato 28 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



«Io ti riporto solo quello che mi ha detto Eva Luna e per lei sicuramente fa molta differenza, perché ha una fiducia totale in queste cose. Quello che mi ha detto, in parole povere, è che lei non scommetterebbe un soldo bucato sulle possibilità di riuscita di un rapporto di coppia tra voi due».    
A quelle parole il volto di Luisa sembrò rischiararsi.
«Ecco finalmente una buona notizia» esclamò «la serata non è andata quindi completamente persa».
«Perciò dai ragione a Eva Luna?».

sabato 21 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



 «Voglio dire che quando mi hanno accompagnata da lei ho avuto la netta sensazione che non si aspettasse di vederti. Mi è sembrata stupita e disorientata. Poi però si è rilassata di nuovo e deve essere successo nel momento in cui si è resa conto che c’ero io al posto tuo».
«E se fosse davvero così, come te lo spieghi?».

giovedì 19 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Luisa aveva appena terminato di scrivere un messaggio di scuse a suo padre, quando Giulia fece ingresso a sua volta nel bar e si sedette davanti a lei. Solo fino a un momento prima era stata pronta a ricoprirla di domande, ma, non appena notò che l’amica era su di giri, Luisa sentì subito smorzarsi il suo impeto. In base alla sua esperienza, o Giulia aveva tratto un vantaggio personale dal suo colloquio con Eva Luna, oppure aveva in serbo per lei un asso nella manica sotto forma di qualcosa che le avrebbe permesso, al momento opportuno, di divertirsi alle sue spalle. Luisa si stava, in poche parole, preparando a tutto.

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Avrebbe così potuto ascoltare dalla viva voce dell’amica il resoconto completo del suo colloquio con Eva Luna, invece che averne un riassunto per via telefonica.
Detto fatto, due minuti dopo era sulla sella del suo scooter, in viaggio verso il Ragnarock. O, per meglio dire, verso il bar nei pressi del Ragnarock dove si era seduta due sere prima e dove aveva avuto occasione di leggere il trafiletto sulle Hel.

sabato 14 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Ma poiché Luisa era anche incuriosita dalla casa in rovina, faceva sempre in modo di spingersi fin nei paraggi della recinzione che la circondava per osservarla da vicino. C’erano anche alcuni cartelli che indicavano il pericolo di crolli, ma sospettava che servissero in realtà solo a tenere lontani i curiosi come lei. L’isolamento dell’edificio aveva infatti impedito che i vandali lo prendessero di mira e gli unici danni erano stati quelli prodotti dalle intemperie e dal logoramento degli anni. In pratica, della superficie muraria, erano cadute soltanto delle parti di intonaco, una parte del camino e un angolo del tetto.

mercoledì 11 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Cercò allora a quel punto di tornare a concentrarsi sulla musica, ma fu tutto inutile: era ormai entrata, come in certi dormiveglia, in una specie di tunnel dove i sogni e i ricordi si intrecciano insieme in un groviglio inestricabile. Era infine tornata bambina e riconobbe il posto in cui si trovava: la campagna che si apriva sul retro della casa della sua nonna materna, cioè, proprio della nonna che le raccontava, insieme a tante altre, la storia di Zio Lupo.  

domenica 8 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi


Applausi e colpi di tosse dovevano essere circoscritti alle pause tra un brano e l’altro, mentre era obbligatorio che i cellulari rimanessero spenti per tutto il tempo. Dopodiché, esaurito il suo ruolo, l’uomo scese dal palco e si sedette su una sedia in prossimità dell’ingresso principale.
Seguirono altri secondi di immobilità e di silenzio, che furono finalmente interrotti dall’ingresso, tra gli applausi, delle tre musiciste. La prima a entrare fu la pianista, poi fu il turno di Alessandra e per finire entrò la clarinettista. Un ingresso laterale, seminascosto da una tenda, permise loro di accedere direttamente al palco senza dover costeggiare le file del pubblico.

sabato 7 dicembre 2013

Parte AEAA di Salamandra



Alla fine, dopo diversi secondi in cui il suo sguardo infastidito non aveva fatto desistere la ragazza, tese la mano e strinse quella di lei, brevemente e senza alcuna verve. Disse il suo nome, borbottando un Alessandro a malapena udibile. Era evidente che, fosse stato per lui, avrebbe evitato del tutto di parlare.
Nonostante questo, il gesto sembrò bastare alla ragazza, che gli rivolse un sorriso e si diresse verso l’ascensore, evidentemente per seguire le sue indicazioni e andare a prendersi un caffè.
Lui sbuffò, ancora stupito, poi finì di comporre il numero del cliente in lista e si portò la cornetta all’orecchio. Guardò di nuovo l’orologio; erano le nove e ventiquattro. Sarebbe stata una lunga, lunga giornata.

giovedì 5 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



La sala concerto era al piano superiore del Circolo ed era una stanza piuttosto ampia, che ospitava anche la sede di un cineclub. Vi erano per questo appesi alle pareti poster e locandine  cinematografiche, oltre a foto di divi del cinema del passato, tutti congelati nel rigor mortis delle scene che li avevano consegnati alla storia.
Luisa, che fu tra i primi del pubblico a fare ingresso nel locale, scelse di sedersi al centro della seconda di una dozzina di file di sedie. A pochi metri da lei, su una pedana in legno rialzata forse di trenta centimetri sopra il livello del pavimento, trovavano posto un pianoforte a coda e due leggii per spartiti.

lunedì 2 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Poi, però, decise che non poteva fare altro se non inviare un nuovo messaggio a Eva Luna per dirle che le era proprio impossibile per lei trovarsi al Ragnarock quella sera a quell’ora. E aveva già iniziato a scriverlo, quando ebbe una folgorazione. Era forse un’idea un po’ folle anche per i suoi gusti quella che le era balenata in mente, ma non poté evitare di congratularsi ugualmente con se stessa. Gli eventi potevano forse piegare Luisa, si disse, ma spezzarla mai. Ormai rianimata, si alzò dal divano e corse al telefono.

domenica 1 dicembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Cara Eva Luna,
ero presente alla tua conferenza sui tarocchi alla libreria *** e penso che tu possa capire facilmente chi sono se ti ricordo un certo episodio di quella sera di cui sono stata protagonista insieme a Fabrizio (che so per certo che conosci). In poche parole, sono la ragazza che ha pescato dal mazzo la carta dell’Imperatrice. Ma non è per questo che ti scrivo, bensì per soddisfare una mia curiosità. E ti chiedo scusa in anticipo se dovessi, per questo, rivelarmi indiscreta.
La richiesta che ti faccio è di sapere qualcosa sulle Hel. È stato lo stesso Fabrizio, che ho incontrato davanti al Ragnarock proprio in occasione del loro concerto, a dirmi che sono collegate a te. La sola altra cosa che ha saputo dirmi è che il gruppo è formato da tre ragazze ed è stato soprattutto questo particolare a farmi desiderare di saperne di più.
Ti sono grata per qualunque informazione vorrai darmi.
In fede,
Luisa 

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Luisa scosse la testa. Stava di nuovo coltivando aspettative che avrebbero forse finito per essere deluse. Meglio accontentarsi di vivere le cose giorno per giorno, cosa su cui lei si faceva le ossa ormai da anni. Non le contestavano forse tutti, a cominciare naturalmente da Giulia, la sua totale mancanza di ambizioni e di obiettivi nella vita come il più grave, e all’apparenza il più irrimediabile, dei suoi difetti?