domenica 17 novembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Ti interessa davvero saperlo? La domanda-risposta della sua inquilina continuò a ossessionare Luisa per gran parte del pomeriggio, facendole dimenticare tutto il resto. Finché, a un certo punto, affiorò in lei la strana convinzione di essere entrata, per la prima volta, in possesso di una chiave di accesso al mondo della sua inquilina. O era piuttosto, pensandoci meglio, una chiave di accesso a se stessa? Comunque sia, si immaginò all’improvviso riflessa in Alessandra come in uno specchio, ma l’immagine che vedeva non era quella di lei nel presente bensì di lei come poteva essere stata, per esempio, ai tempi in cui ascoltava sua nonna raccontarle la storia di Zio Lupo.
Aveva infatti la certezza di aver vissuto anche lei, allora, come in un mondo separato; separato in primo luogo dalle vicende degli adulti ma anche, in una certa misura, da quelle dei suoi stessi coetanei. Aveva ricordi vaghi di quel periodo, simili a frammenti isolati di conchiglia affioranti appena dalla sabbia, e non poteva in nessun modo dire quanto a lungo fosse durato, ma la sua sensazione era di essere stata allora, per tutto il tempo, la regina incontrastata di un mondo dai confini quasi illimitati. A un certo punto, però, qualcosa o qualcuno l’aveva come sradicata da quel mondo e portata, o riportata, al di qua dei suoi confini. Non ricordava chi o cosa fosse stato, ma era stato allora che si era sentita, per la prima volta a sua memoria, veramente sola e abbandonata. E a chi, in quei giorni grigi e freddi, le aveva chiesto come stava, lei aveva silenziosamente obiettato: «Ti interessa davvero saperlo?». E la risposta, altrettanto silenziosa, che affiorava in lei nel momento presente, era che no, a nessuno di loro interessava davvero, altrimenti l’avrebbero lasciata dove si trovava, sul suo trono.
I suoi carnefici l’avevano poi cresciuta per farla diventare una di loro e quello che lei stava cercando di fare ad Alessandra nel presente era esattamente quello che avevano fatto a lei in passato. Però era stata smascherata. Ti interessa davvero saperlo? No, non le interessava veramente saperlo. Quello che stava invece cercando di fare, senza volerlo veramente, ma come spinta da una necessità a cui non era in grado di opporsi, era stanare la sua inquilina fuori dai confini del suo mondo e sradicarla dal suo trono come una volta avevano fatto con lei.

Lo squillo del cellulare, all’ora in cui Giulia era solita chiamarla, funzionò per lei da salvagente. Luisa vi si afferrò e lentamente, a fatica, si issò e riemerse dalle acque dei suoi ricordi a metà in cui si era sentita come sprofondare.
«Ce ne hai messo di tempo a rispondere» esclamò Giulia «stavo per arrendermi».
«Scusami, Giuli» replicò Luisa «stavo ascoltando della musica in cuffia e non sentivo gli squilli».
Era l’ennesima bugia che raccontava alla sua amica da quando era entrata in quel singolare periodo della sua vita e si sentiva in colpa, ma per il momento riteneva di non poter fare altrimenti. 



Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.



Ecco cosa puoi fare adesso...
  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • Un giorno però ti dirò tutto, Giuli, te lo prometto, aggiunse dentro di sé. 
      «Hai controllato la posta?» le chiese quindi l’amica.
      «No, non questo pomeriggio».
      «Bene, allora fallo: ti ho inoltrato tre menu vegan che mi hanno inviato le mie amiche. Scegli quello che preferisci».
      «Ok, adesso li stampo e me li studio con calma». [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link).
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.

Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



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