Luisa
non sapeva proprio cosa pensare. A giudicare dalla ricerca che aveva appena
svolto sul suo computer, non esisteva e non era mai esistito un gruppo musicale
che si chiamasse Hel. L’opzione alternativa che le era stata offerta in
campo musicale era una band di nome Hell nata negli anni '80 e ancora in
attività, mentre, per tutto il resto, il termine era riferito unicamente alla
dea dell’oltretomba scandinavo.
Entrò
allora nella pagina web del pub Ragnarock di Firenze (ne esistevano altri in
altre città, aveva scoperto) e cercò il calendario degli eventi. Alla data del
giorno precedente, il 6 febbraio, era riportata come previsto la notizia del
concerto, con in più la nota che sarebbe iniziato alle ore 23 e si sarebbe
concluso alle ore 24. Un’altra bizzarria, pensò Luisa: da quando in qua si dava
notizia di un concerto musicale in questi termini? Seguiva poi il testo: Ingresso
solo su invito. Per prenotarsi chiamare il numero di telefono...
Nient’altro. Nessuna notizia, per esempio, sui nomi delle componenti del gruppo
o sui loro strumenti. E neanche era citato che si trattava di un gruppo tutto
al femminile, una caratteristica che avrebbe potuto fare da cassa di risonanza
all’evento. Anche il nome Hel era del resto decisamente anonimo, almeno
se confrontato con la maggior parte dei nomi più in voga nella galassia heavy
metal.
Si
chiese se non fosse stata troppo frettolosa nella sua conversazione con
Fabrizio, se già che c’era non avrebbe dovuto chiedergli qualcosa di più su Eva
Luna. In ogni caso, se era stata veramente lei a creare le Hel, doveva essere
anche una produttrice musicale. E, come è noto, i produttori musicali sono tipi
che badano al sodo. Quindi perché Eva Luna non si dava da fare per
pubblicizzare al meglio il suo gruppo? Non era interessata ai soldi che le Hel
potevano fruttarle?
Luisa si
rese improvvisamente conto che la sua lista delle domande diventava ogni giorno
più lunga, mentre le risposte continuavano a latitare. Non importava da quale
lato si voltasse, si vedeva come circondata dalla nebbia. Ed era anche, per la
prima volta in quei giorni, a un passo dal convincersi che aveva fatto la
scelta giusta organizzando la cena di sabato. In fin dei conti, qualunque cosa
era preferibile a quell’opprimente situazione di stallo che la faceva sentire
come pietrificata.
Stava per uscire dal sito, quando decise di dare
comunque un’occhiata alla galleria fotografica del pub. Non perché si
aspettasse di trovarvi delle foto del concerto, ma per farsi almeno un’idea
dell’interno del locale. Cliccò così sul link apposito e comparve una pagina
con varie foto di dettagli dell’arredamento della stanza d’ingresso e delle sue
pareti, tutte dipinte di rosso e disseminate di targhe metalliche e quadretti
in legno. Ma Luisa sentì veramente solleticata la sua attenzione solo nel
momento in cui riconobbe il varco nella parete a cui, la sera prima, aveva
visto accedere gli spettatori del concerto.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- Da quello che si capiva dalla foto, doveva essere una porta dipinta di nero, affiancata ai lati dalle due colonne in legno che aveva individuato nella semioscurità la sera prima. Solo dall’immagine sullo schermo, però, fu in grado di vedere che entrambe le colonne erano tutte decorate con incisioni poi dipinte in vari colori. Lesse infine sopra l’architrave la scritta Helheim, che significava Dimora di Hel, tracciata in caratteri robusti e lineari. In poche parole, da quella porta si accedeva, in senso sperabilmente solo figurato, nientemeno che all’oltretomba vichingo. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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