Solo quando ebbe varcato la soglia del portone si fermò
per riprendere fiato. La sua era stata una fuga in piena regola, si disse, ma
da cosa? Era forse fuggita da Fabrizio?, dal Ragnarock?, da se stessa? Se fossero
state vere le prime due ipotesi, una o entrambe, il suo comportamento era come
minimo ambivalente dal momento che era impegnata, in quegli stessi giorni, in
manovre di avvicinamento in piena regola sia nei confronti di Fabrizio sia del
Ragnarock. Se invece fosse stata vera l’ultima delle tre, allora non le sarebbe
valso a niente fuggire, perché si sarebbe portata dietro se stessa ovunque.
Ma la vera risposta
poteva trovarsi altrove. Forse la sua serata era stata semplicemente
condizionata dall’incubo che aveva avuto quel pomeriggio e tutto le era apparso
più nero di quanto fosse in realtà. Con questo pensiero, solo in piccola parte
rassicurante, cominciò a salire la prima delle numerose rampe di scale che
l’attendevano. Aveva in realtà sempre considerato una fortuna abitare al quarto
e ultimo piano di un vecchio palazzo senza ascensore, perché le garantiva un
minimo di esercizio quotidiano, soprattutto quando doveva portare con sé le
borse della spesa. Ovviamente molte delle persone che conosceva, non ultima
Giulia, la pensavano diversamente. Già, la sua Giuli. Non c’erano dubbi su cosa
avrebbe detto se fosse stata al corrente di quello che era appena successo:
avrebbe detto che la sua era stata una fuga da Fabrizio. Ah, se fosse riuscita
a far entrare nella zucca dura della sua amica l’idea di quanto lei era lontana
dal sentire la benché minima attrazione nei confronti del suo supposto
imperatore! Ma in fondo non
poteva neanche addossarle tutta la colpa; certo non dopo che lei aveva gettato
abbondante benzina sul fuoco con la sua iniziativa della cena a tre, che era
poi una prova in vista dell’incontro a due che avrebbe probabilmente avuto con
lo stesso Fabrizio il mercoledì successivo. Sì, decisamente ce la stava
mettendo tutta per far rimanere Giulia ben salda nelle sue convinzioni e si
chiese in quel momento perché non si era fermata in tempo, perché era arrivata
fino a quel punto a dispetto di tutte le sue riserve che restavano, in fin dei conti,
immutate.
Inoltre, ancora in
base alla bislacca teoria di Giulia, lei in quel momento era particolarmente
vulnerabile al fascino della sua bella inquilina. Provò così, suo malgrado, un
brivido quando infilò la chiave nella toppa. Esitò ancora un istante
trattenendo il respiro, poi la fece girare una prima volta, una seconda e una
terza. Alessandra non era in casa. Ma chissà cosa ci faceva poi fuori a
quell’ora, si chiese Luisa. Anche se le uscite serali della sua inquilina erano
in realtà, almeno da un po’ di tempo a quella parte, molto più numerose
delle sue ed era questa una delle tante stranezze con cui lei si trovava a
dover convivere in quello strano periodo della sua vita.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
-
Luisa non sapeva proprio cosa pensare. A giudicare dalla ricerca che aveva appena svolto sul suo computer, non esisteva e non era mai esistito un gruppo musicale che si chiamasse Hel. L’opzione alternativa che le era stata offerta in campo musicale era una band di nome Hell nata negli anni '80 e ancora in attività, mentre, per tutto il resto, il termine era riferito unicamente alla dea dell’oltretomba scandinavo. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
Attenzione: lo spazio dei commenti qui sotto
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parte in sé, non per scrivere continuazioni.
E con questo post, il quarantanovesimo del filone (47 post miei + l'incipit di Romina + 1 post di Marcella Andreini) si conclude nel Dedalo il terzo capitolo di "Solve et Coagula". A presto con l'inizio del quarto capitolo...
RispondiEliminaCerto che cominciano a diventare tanti, eh? Buon quarto capitolo a te e a chi vorrà continuare.
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