«Lo
abbiamo deciso di concerto io e Giulia» mentì «come modo per ricambiare la tua
gentilezza. Quella di averci prima invitato a casa tua e adesso al Ragnarock,
intendo».
Fabrizio sorrise e annuì, ma Luisa
dedusse, dalla sua espressione, che non doveva essere stata molto convincente.
Cercò così di sviare il discorso
dicendo la prima cosa che le passò per la testa: «Perché volevi vedere il concerto
degli Hel? È un gruppo che ti piace?».
«Delle… non degli» la
corresse lui «le Hel sono un gruppo formato da sole donne… tre per l’esattezza».
«In ogni caso» aggiunse «non so dirti
se mi piacciono o no perché non le ho mai sentite suonare. A dirla tutta, non
le avevo neppure mai sentite nominare prima di parlare con Eva Luna».
«L’ho invitata nel mio studio, come ho
fatto con voi. Con lei, ovviamente, il motivo dell’incontro era più definito».
«I tuoi Tarocchi Babilonesi,
immagino».
Fabrizio annuì.
«E cosa ne pensa?».
«Ti dico solo che è intenzionata a
scrivere lei di persona il libretto che di solito accompagna i mazzi di
tarocchi».
«Wow! Immagino la cosa ti lusinghi».
«Non solo questo. Potrebbe anche
rendere più facile la pubblicazione».
«E le Hel? Cosa c’entrano in tutto
questo?» chiese ancora Luisa. Era incuriosita e perplessa davanti a tutto
quell’intreccio di nomi e situazioni.
«Le Hel sono una creazione di Eva
Luna» le rispose lui in tono quasi solenne «e la sua opera più riuscita, a suo
dire».
«Be’, se è così, cercherò anch’io di
ascoltarle… su youtube o da qualche altra parte in internet» concluse Luisa «e per sabato non preoccuparti per il
ritorno: Giulia sarà felice di
riaccompagnarti in auto».
Dopo aver salutato Fabrizio, Luisa affrontò, quasi a passo di
maratona, il chilometro circa che la separava ancora da casa, riflettendo nel
frattempo su tutto quello che aveva appena scoperto. Cominciò a chiedersi se le
Hel non si chiamassero così proprio perché erano collegate a doppio nodo con il
pub Ragnarock. Ma poteva benissimo essere vero il contrario: che il Ragnarock
dovesse il suo nome alle Hel.
La dea Hel altri non era che la regina
dell’Ade vichingo, il mondo sotterraneo destinato a coloro che non morivano in
battaglia e non avevano perciò il diritto di accedere, dopo la loro morte, al
Valhalla. Ma Hel era anche chiamata la madre del lupo: era stata lei a partorire
il lupo Fenrir, che avrebbe distrutto il Valhalla stesso nel tempo del
Ragnarok. E l’insegna del pub portava dipinta, guarda caso, l’effige del lupo.
Sembrava proprio che qualcuno si stesse
divertendo a comporre una specie di puzzle con i tasselli più tenebrosi della
mitologia vichinga. Era forse Eva Luna? Le Hel erano una sua creazione, valeva
lo stesso anche per il Ragnarock? Forse stava esagerando con i collegamenti, ma
Luisa non poté fare a meno di notare che le iniziali di Eva Luna davano come
risultato EL che
suonava più meno come Hel.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- Solo quando ebbe varcato la soglia del portone si fermò per riprendere fiato. La sua era stata una fuga in piena regola, si disse, ma da cosa? Era forse fuggita da Fabrizio?, dal Ragnarock?, da se stessa? Se fossero state vere le prime due ipotesi, una o entrambe, il suo comportamento era come minimo ambivalente dal momento che era impegnata, in quegli stessi giorni, in manovre di avvicinamento in piena regola sia nei confronti di Fabrizio sia del Ragnarock. Se invece fosse stata vera l’ultima delle tre, allora non le sarebbe valso a niente fuggire, perché si sarebbe portata dietro se stessa ovunque. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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