Nonostante i suoi timori, dormì però profondamente,
risvegliandosi per di più al mattino con in mente l’embrione di qualcosa che si
definì nel giro di appena mezzora come un vero e proprio piano di azione. Aveva
sentito parlare delle proprietà purificatrici del sonno ma, per quanto poteva
ricordare, era la prima volta che le sperimentava in prima persona con una tale
nitidezza. Gli spazzini del sonno erano forse passati a ripulire il vestibolo
del suo inconscio? Dopodiché il dio hipnos in persona doveva essere risalito a
sua volta dal vestibolo di Ade e averla inseminata. Le mancava solo di saltare
giù dal letto come Archimede era schizzato secoli prima fuori della sua vasca
da bagno, lanciando il suo grido di Eureka.
Dopo una sbrigativa
toletta si vestì e si preparò la colazione. Proprio mentre era seduta a
mangiare, sentì il rumore della porta d’ingresso che si apriva e si richiudeva.
Alessandra era uscita per andare a scuola come quasi ogni altra mattina.
L’occhio le cadde spontaneamente sul portello del frigo. Perché non adesso?, si
chiese. Che cosa la tratteneva dal soddisfare una curiosità in fin dei conti
legittima? La risposta era sempre la stessa: la tratteneva la volontà di non
tradire la fiducia, o l’ingenuità, della sua inquilina. Probabilmente sarebbe
di nuovo esplosa prima o poi, come era accaduto il giorno prima, ma finché
fosse riuscita a trattenersi…
Per un momento le
sembrò anche di sentire la voce di Giulia che le ripeteva per l’ennesima volta
che quella era casa sua e doveva pur sapere chi e cosa ospitava veramente. E
non aveva alcun dubbio che la sua amica, al posto suo, avrebbe aperto da un
pezzo il frigo e indagato sulla vera natura dei succhi. Ma era anche vero che
Giulia e Alessandra non avrebbero potuto convivere sotto lo stesso tetto
neppure per un giorno. E questo, da un certo punto di vista, stava a
significare che le cose andavano come andavano perché poteva essere solo così e
non altrimenti. Luisa, la paladina o
profeta del neofatalismo:
così si sarebbe presentata d’ora in avanti alle sue nuove conoscenze.
In realtà, era
proprio Giulia che Luisa si apprestava a vedere in base al suo cosiddetto piano
d’azione. L’avrebbe incontrata al supermercato, sempre che fosse di turno. In
caso contrario, avrebbe allungato il tragitto e l'avrebbe raggiunta a casa.
Al suo arrivo
davanti al negozio, indagò con lo sguardo oltre la vetrina e individuò in pochi
istanti l’amica seduta a una delle casse. Solo a quel punto entrò, si procurò
un carrello e dette inizio alla sua spesa. Il tempo a disposizione per il
colloquio sarebbe stato giocoforza limitato, ma erano ormai abituate a
comunicare in modo telegrafico in occasioni come quelle.
«Ricordi le mie
cene vecchio stile?» chiese Luisa all’amica non appena arrivò il suo turno.
«Vuoi dire le cene
che offrivi un tempo ad amici e amiche, prima di diventare eremita?» replicò
Giulia mentre passava, più lentamente possibile, la spesa dell’amica sul
lettore della cassa.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- «Se ti piace metterla in questi termini… sì, proprio quel tipo di cene. Pensavo di farne una questo sabato. Posso considerarti dei nostri?».«Certo, molto volentieri. Ma posso almeno sapere chi sono gli altri invitati?».Luisa sogghignò, pregustandosi l’effetto delle sue parole.«Certo che puoi saperlo, perché no?» rispose «Saremo in tre: tu, io e Fabrizio». [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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