venerdì 4 ottobre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Andarono avanti ancora per un po’ a discutere in questi termini. L’interesse di Giulia per la psicanalisi, che aveva avuto un’improvvisa impennata in quegli ultimi mesi, si insinuava sempre più spesso nelle pieghe delle loro conversazioni e cominciava a dare, pensò Luisa, i suoi frutti perversi. Tanto per cominciare, non c’era il minimo dubbio che tutto quel che le stava succedendo con Alessandra e Fabrizio fosse determinato, almeno per un buon 90%, dal suo inconscio.
«Hai letto Il libro dell’Es, no?» spiegò ancora Giulia «Noi non siamo altro che pedine che Esso muove a suo piacimento senza alcuna partecipazione da parte del nostro io cosciente».
Ma era forse soprattutto Adler a fare al suo caso suo. Infatti, chi meglio di lui aveva approfondito in ogni dettaglio i complicati retroscena psicologici in base ai quale l’essere umano finisce invariabilmente per manifestare nel suo comportamento esteriore l’esatto contrario di quello che sente dentro di sé?
E alla fine l’amica si dimostrò persino in grado di ribattere a una domanda con cui Luisa confidava di metterla in difficoltà.
«Come potevo provare attrazione per Fabrizio la sera della conferenza, se neanche lo conoscevo?» le chiese a bruciapelo.
«Non mi hai forse detto che in un certo momento della serata hai provato un’avversione spontanea nei suoi confronti?» fu la pronta replica «E non è stato ancora prima dell’incidente con le carte?».
«Sì, è quello che mi è successo» ammise Luisa.
«Ecco, vedi? È stato in quel momento che in te è scattato qualcosa senza la partecipazione del tuo io cosciente, qualcosa che potrebbe persino aver deciso per filo e per segno il seguito della situazione».
«Santo cielo, Giulia» esclamò a quel punto Luisa inorridita «mica puoi rivoltare così il mondo a tuo piacimento, come fosse un guanto, solo per adattarlo alle teorie dei tuoi amici strizzacervelli».
«Pensala come vuoi: mi hai chiesto un parere e io te l’ho dato» fu la replica, secca stavolta.
Luisa corse allora ai ripari assumendo un tono più conciliante: «Non fraintendermi, Giuli, ti sono davvero grata per il tuo aiuto, ho soltanto bisogno di riflettere e vedere cosa, di quello che mi hai appena detto, tocca delle corde dentro di me e cosa no».
Avevano, nel frattempo, raggiunto il punto della strada in cui i loro passi si separavano.
«Tu preoccupati solo di mandarmi i tuoi estratti dal Diario di Anais Nin e al resto ci penso io» aggiunse  «anche se, naturalmente, è fuori discussione che d’ora in avanti ti terrò al corrente di tutto».
Provò ciononostante un gran sollievo quando, pochi minuti dopo, poté finalmente richiudersi alle spalle il portone di casa e godere della solitudine e del silenzio che desiderava in quel momento. E non aveva, in realtà, neanche più alcuna importanza che Alessandra, come capì subito quando aprì la porta del suo appartamento, fosse in casa, perché Luisa sapeva di trovarsi nel suo stato più ordinario e quindi al riparo da ogni sorpresa. 



Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.



Ecco cosa puoi fare adesso...

  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    •  Quest’ultima considerazione le balenò in mente all’improvviso e la sensazione immediata che Luisa provò fu quella di un cerchio che, almeno in parte, si richiude. Ma quando si era aperto, esattamente, quel cerchio? Era forse stato proprio il giorno in cui aveva conosciuto Giulia? In effetti, rifletté, già la loro prima conversazione sembrava racchiudere in sé buona parte del potenziale di quella che avevano appena concluso. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi , clicca sul link)
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.

Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



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