sabato 14 settembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAA di Ivano Landi



Ma forse non era neanche corretto parlare di attrazione. Continuando a seguire lo stesso filo logico che aveva seguito finora, Luisa ne deduceva che il suo aspirante Imperatore potesse piuttosto sentirsi come investito dall’alto di una specie di missione: la missione di far combaciare in un modo o nell’altro sogno e realtà, magia e vita quotidiana. Erano appunto solo deduzioni le sue, ma nel caso fossero state corrette le fornivano una ragione in più per non abbassare la guardia.
Proseguì in quelle considerazioni e in altre collegate fino al momento in cui la macchina non arrestò la sua corsa. Per un momento ebbe un’impressione paragonabile a quella di riemergere da una sorta di stato sospeso tra il sonno e la veglia. E si rese improvvisamente conto che per tutta la durata del viaggio (i quindici minuti previsti da Giulia?) non aveva ascoltato una sola parola di ciò che si erano detti i suoi due amici. Ma neanche era stata da loro interpellata per qualcosa.
«Avevi un’espressione così beata che ti abbiamo lasciata dormire in pace» le spiegò Giulia non appena misero i piedi sull’asfalto «ma davvero non capisco come hai fatto ad addormentarti così di colpo».
«Non stavo per niente dormendo» replicò Luisa un po’ risentita «ero soltanto rilassata».
Lasciarono comunque cadere lì il discorso e seguirono il loro nuovo amico prima  oltre un cancello poi attraverso un giardino di discrete dimensioni.
«Davvero un bel posto, Fabrizio» commentò Giulia «i miei complimenti».
«Be’, io in realtà posso permettermi solo l’affitto di metà della mansarda» replicò lui «ma per un pittore è la situazione ideale. Aria, luce, un senso di spazialità… davvero non potevo sperare di meglio».
Entrarono quindi nell’edificio e dal piano terra salirono una breve serie di rampe di scale, fino a sbucare in uno spazio lungo e stretto ma ben illuminato dall'esterno e delimitato sulla sinistra da una balaustrata in legno.
«Si può dire che questa sia la mia galleria» disse Fabrizio, indicando la parete alla loro destra, tutta tappezzata di dipinti a olio. Erano opere di stampo realista, caratterizzate nel loro disegno da un’estrema cura del dettaglio, ma i colori squillanti e quasi piatti le facevano in qualche modo assomigliare alle illustrazioni dei libri di fiabe.
Luisa si soffermò in particolare su una tela che mostrava in primo piano un campo di papaveri dai petali color rosso fiammante e sullo sfondo una montagna la cui sommità si confondeva con l’azzurro del cielo.
«Questo dipinto si intitola Ai piedi del Monte Analogo» le spiegò l’amico «ovviamente il titolo è riferito al famoso romanzo di René Daumal».
Sarà famoso per te, pensò lei, io è la prima volta che lo sento nominare.
Era in ogni caso ammirata e lo stesso sembrava valere per Giulia, che passava da un wow all’altro quasi senza soluzione di continuità.
«Ma i tarocchi dove sono?» chiese a un certo punto ancora Giulia.
«Oh, quelli sono tutti nel mio atelier. Ve li mostrerò tra poco. Prima però ci prendiamo un tè tranquillamente seduti».




Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.



Ecco cosa puoi fare adesso...
  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • E detto questo, dopo ancora un’ultima breve deviazione a sinistra, Fabrizio guidò le sue due ospiti oltre la porta d’ingresso della mansarda vera e propria, fino a un salottino che a Luisa ricordò il suo per dimensioni e collocazione.
      «Questo è lo spazio in comune della mansarda» spiegò Fabrizio aggiustando nel contempo, da bravo padrone di casa, i cuscini sul divano «insieme al bagno e al cucinotto che, come potete vedere» aggiunse indicando alla loro destra «è stato ricavato trasformando il terrazzino in una sorta di serra».
      «Wow» esclamò per l’ennesima volta Giulia «ma questa è la casa dei miei sogni!». [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAA di Ivano Landi , clicca sul link) 
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



Attenzione: lo spazio dei commenti qui sotto può essere usato per fare commenti tecnico/stilistici o di gradimento sulla parte in sé, non per scrivere continuazioni. 



Nessun commento:

Posta un commento

Che cosa ne pensi di questa parte del dedalo?