venerdì 13 settembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAA di Ivano Landi


«Intanto che io mi preparo voi fate quello che volete» disse Luisa ai suoi due ospiti «avete cucina e soggiorno a vostra completa disposizione…».
«Giulia conosce tutto di questa casa» aggiunse rivolta a Fabrizio.
«Quasi tutto, per la verità» obiettò Giulia «vedi quella porta laggiù in fondo al corridoio accanto all’ingresso?».
«Sì, certo che la vedo» replicò lui.
Giulia a quel punto prima rise, poi modulò la sua voce su un tono di mistero: «Bene. Quella è la stanza della mummia egizia».
«Non capisco».
«Non c’è proprio niente da capire, Fabrizio» sospirò Luisa «quella è la stanza che do in affitto e attualmente ci vive Alessandra, che ovviamente è una ragazza e non una mummia».
«Hai ragione, le mummie sono più espressive» commentò Giulia, poi continuò in tono più serio «in ogni caso quella stanza è tabu almeno quanto la tomba di Tutankhamen. E questo vale per tutti, compresa la qui presente padrona di casa. Non è forse vero, Lulù? Secondo me dovresti deciderti a far valere i tuoi diritti».
«Ne abbiamo già parlato, Giulia. Lo decido io cosa fare della mia casa e a me va bene così» ribatté Luisa in tono conclusivo.

Uscirono all’aperto circa mezzora dopo e Giulia guidò i loro passi per alcuni metri fino alla sua auto.
«Siete venuti qui in macchina? Con la tua macchina?» chiese stupita Luisa.
«Già» replicò l’amica «Fabrizio non guida e si sposta con i mezzi pubblici. Troppo scomodi per i miei gusti».
Il ragazzo annui e sorrise, ma il suo imbarazzo era fin troppo evidente. Luisa gli elargì così a sua volta un sorriso rassicurante. almeno nelle intenzioni. Tradotto in parole, avrebbe suonato più o meno così: Tranquillo amico, va tutto bene, mica è un delitto non avere la patente. Poi questi sono vezzi da artisti, si sa…
A seconda del traffico, aggiunse Giulia, avrebbero impiegato tra i quindici e i venti minuti per raggiungere l’abitazione del loro nuovo amico, all’estrema periferia di Firenze.

Salirono quindi sull’auto e Luisa fu categorica nel volersi sedere dietro, lasciando a Fabrizio il posto di fianco al guidatore. Aveva intanto avuto modo di notare, già in quei pochi minuti che avevano trascorso tutti insieme, che, per quanto fosse timido, Fabrizio si comportava in realtà in modo piuttosto disinvolto con Giulia. Almeno se lo paragonava al modo con cui si comportava con lei. Possibile, si chiese, che poche ore di conoscenza in più potessero fare tutta quella differenza? Per un po’ la cosa la lasciò stupita, poi ebbe un’intuizione e ritenne possibile che quanto accaduto tra loro la sera della conferenza, il famoso episodio dell’Imperatore e dell’Imperatrice, potesse in realtà avere segnato molto più lui di quanto non avesse fatto con lei. Continuando nella sua riflessione, immaginò che Fabrizio potesse avere una certa fede nel potere magico dei Tarocchi e dovesse perciò stare vivendo nei suoi confronti, nei confronti cioè della sua potenziale Imperatrice, un sentimento ambivalente formato da un lato da una forte attrazione e dall’altro da ogni genere di paure. 








Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.





Ecco cosa puoi fare adesso...

  •  Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • Ma forse non era neanche corretto parlare di attrazione. Continuando a seguire lo stesso filo logico che aveva seguito finora, Luisa ne deduceva che il suo aspirante Imperatore potesse piuttosto sentirsi come investito dall’alto di una specie di missione: la missione di far combaciare in un modo o nell’altro sogno e realtà, magia e vita quotidiana. Erano appunto solo deduzioni le sue, ma nel caso fossero state corrette le fornivano una ragione in più per non abbassare la guardia.  [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.


Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



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