sabato 17 agosto 2013

Parte AAAA di Ivano Landi


Luisa non si era mai concentrata così in vita sua, neanche in vista di un esame. Imprevisto, imprevisto, imprevisto… Non aveva idea se servisse a qualcosa e per dirla tutta si sentiva anche un po’ scema a chiamarlo così, tutta abbandonata sul letto mezzo disfatto, ma cosa aveva da perdere provandoci? Ora squilla il telefono e una voce maschile mi invita a un appuntamento al buio, oppure ora bussano alla porta e mi consegnano un pacco misterioso, o magari scende Zio Lupo dal camino, pensava. Fu colta di sorpresa dallo strano pensiero. Per la verità l’appartamento in cui viveva non ce l’aveva neanche il camino, ma non era questo il punto. A stupirla era il fatto che proprio adesso le tornasse in mente Zio Lupo: anche questo a suo modo era un imprevisto, un mini imprevisto. Ma com’è che era la storia?
Cominciò a scervellarsi per cercare di ricordarsela, ma niente da fare. Così dopo una decina di minuti si arrese. Ricordava bene solo la sensazione, ogni volta che sua nonna gliela raccontava da piccola. Quella non avrebbe mai potuto dimenticarsela perché, in realtà, nessun’altra fiaba era mai riuscita a spaventarla così tanto, neanche la storia di Barbablù!
E in fondo le dispiaceva anche averla dimenticata, sebbene si concedesse l’attenuante del tempo trascorso da allora. Vent’anni, più o meno. Le dispiaceva per sua nonna, per tutto l’impegno che vi aveva profuso nel raccontargliela, ma anche per se stessa e per la stirpe in generale. Proprio così, la stirpe. Perché questo voleva dire che lei aveva interrotto la catena e che, se un giorno fosse diventata nonna a sua volta, non sarebbe mai stata in grado di ripetere la favola a memoria ai suoi nipotini. Ma questo a pensarci bene era un pensiero ancora più strano del ricordo di Zio Lupo e ritenne perciò che fosse venuto per lei il momento di rimettersi in piedi. Era evidente che quell’eccesso di concentrazione le stava alterando il flusso del sangue al cervello… magari avrebbe finito per avere un ictus!
Fu nel preciso momento in cui si alzò dal letto che sentì squillare il telefono. Si precipitò al telefono.

«Pronto?».
«Ciao Luisa, sono Giulia».
Giulia, la sua amica del cuore. Si sentivano un giorno sì e un giorno sì e non poteva proprio definirlo un imprevisto.
«Una conferenza?!» chiese Luisa stupita dopo che Giulia le ebbe esposto il motivo della sua telefonata. Non se l’aspettava proprio un invito del genere da Giulia.
«Sì, una conferenza… sui tarocchi» replicò Giulia con una certa dose di entusiasmo.
«Da quando in qua ti interessi di queste cose?» chiese ancora Luisa, sinceramente meravigliata.
«Ho letto un libro sull’argomento di recente. È proprio l’autrice di quel libro a tenere la conferenza stasera, per questo ci tengo ad andare. Insomma, vieni o no?».

Luisa non attese un attimo a dire di sì. Non voleva restare a casa quella sera e anche se quello non era certo il super imprevisto che si era sforzata di evocare, era sempre meglio che niente. 




Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.





Ecco cosa puoi fare adesso...


  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • Eppure ricordava la gioia nell’ascoltare quella favola; non sapeva tracciare la trama, ma ricordava che nessun’altra favola aveva catturato la sua attenzione come la favola dello Zio Lupo che sì, questo lo ricordava bene, scendeva giù dal camino. Intanto, davanti a tutte le quattro ante aperte dell’armadio, sceglieva cosa indossare per quella conferenza sui tarocchi; come sarebbe stato il pubblico? Colorato, sicuramente. E ora da dove le veniva questa insolita sicurezza di attribuire a un intero pubblico una qualità che magari non aveva?
      Anche a Giulia aveva chiesto spesso informazioni su quella favola: «Quindi non la conosci?». [continua] (vai alla parte AAAAA di Marcella Andreini, clicca sul link).
  •  Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.

Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



Attenzione: lo spazio dei commenti qui sotto può essere usato per fare commenti tecnico/stilistici o di gradimento sulla parte in sé, non per scrivere continuazioni. 


Nessun commento:

Posta un commento

Che cosa ne pensi di questa parte del dedalo?